
Con l’abituale disponibilità ed apertura, il dr. Settimo Nizzi ha accettato di parlare con noi dei rapporti tra il Comune di Olbia e Porto Rotondo e della sua visione, anche prospettica, rispondendo con chiarezza alle domande che gli abbiamo posto.
Gentile dottor Nizzi, se lei è d’accordo, parleremo di Olbia e di Porto Rotondo. Ritengo sia opportuno fare una premessa e ricordare alcuni punti per definire, se non altro territorialmente, Porto Rotondo ed il contesto al quale ci riferiremo.
Dal 1969, quindi praticamente solo da qualche anno dopo la sua creazione, Porto Rotondo è stato gestito da un Consorzio di urbanizzazione (allargato ad altri compiti nel tempo) al quale aderiscono obbligatoriamente (e senza nessuna possibilità di uscirne) tutti i titolari di una proprietà immobiliare. Ad oggi i consorziati sono circa 2450 e con le loro quote finanziano tutti i servizi urbani; il bilancio annuo del Consorzio è di circa 8.000.000 € somma probabilmente coincidente con il gettito dell’IMU originata dalla stessa area.
Porto Rotondo è parte della frazione di Rudalza e la stessa è compresa sia nel territorio del Comune di Olbia sia in quello del Comune di Golfo Aranci.
Pensa che Porto Rotondo debba essere integrato – cosa fino ad oggi non avvenuta – nel territorio e se sì, attraverso quali vie?
La nostra Amministrazione ritiene fondamentale la visione omogenea di tutto il territorio, pur rispettando le singole peculiarità.
Porto Rotondo viene valorizzata ed è ormai assodata, andando a creare occasioni ad hoc, rispettando le sue specificità di borgo turistico.
Un esempio è la zona pedonale che da quest’anno interesserà il centro. Altro esempio è Olbia Spring: per la prima volta abbiamo coinvolto Porto Rotondo nell’evento sportivo.
Stiamo anche lavorando per riportare la Fiera Nautica nel Borgo.
Ritiene che il piano regolatore, e di conseguenza il piano particolareggiato, possano essere l’occasione?
Porto Rotondo è parte integrante, fiore all’occhiello del nostro Comune e come tale verrà trattata nella programmazione urbanistica.
Porto Rotondo – per le sue caratteristiche sia naturali che artistiche assolutamente uniche e per la sua notorietà internazionale – costituisce a livello turistico uno dei riferimenti più forti per Olbia: pensa che possa essere utilizzato ed integrato in un piano di rilancio del territorio o che debba seguire una via autonoma?
La promozione di Porto Rotondo può fare da volano non solo al territorio comunale e gallurese ma all’intera Sardegna.
Il marketing territoriale che stiamo attuando prevede proprio la valorizzazione di aree come Porto Rotondo e San Pantaleo.
Non ritiene che la peculiarità del Borgo richieda e giustifichi un certo grado di autonomia gestionale (a livello decisionale ed operativo), particolarmente quando si parla di tutela e difesa del territorio in chiave naturalistica ma soprattutto urbanistica?
Il Borgo fa parte del Comune di Olbia e la sua gestione deve essere in armonia con esso.
Sul piano pratico fino ad oggi il rapporto tra Consorzio e Comune sembra essersi ridotto al solo prelievo delle tasse da parte del Comune, all’istituzione al’interno del Borgo di una serie di posteggi a pagamento, alla firma di una convenzione (circa 4 anni fa) mai messa in atto e quindi disattesa da entrambe le parti. Secondo lei quali dovrebbero essere i rapporti tra Consorzio e Comune?
Non riteniamo che il rapporto sia quello da lei enunciato, come si può evincere dalle mie risposte precedenti. C’è un continuo contatto con il Consorzio per rispondere alle esigenze specifiche del Borgo e valorizzarlo al meglio, anche in un’ottica di marketing territoriale più esteso.
Il tema della presa in carico da parte del Comune (intendasi strade, fognature, illuminazione pubblica, verde) da anni rimane irrisolto; cosa o chi ne impedisce la soluzione?
Problematiche relative alla cessione degli standard: solo e soltanto questo. Ma stiamo lavorando per superare l’ostacolo.
Recentemente lei è intervenuto in prima persona su un problema di viabilità e parcheggi a Porto Rotondo e ciò, se ricordo bene, non era mai avvenuto in passato. Quale visione ha lei del Borgo e del suo futuro?
La mia visione è di un Borgo turistico che sarà sempre più valorizzato e gestito al meglio. La previsione è di migliorarne la vivibilità, ad esempio con un’ampia area pedonale.
La sua vicinanza con Olbia lo rende fruibile non solo ai turisti ma a tutti i cittadini del Comune.
Abbiamo parlato genericamente di territorio senza dare indicazioni di limiti. Per ragionare in termini di sviluppo, è più opportuno considerare che i territori di Rudalza arrivano a comprendere buona parte del Golfo di Cugnana e di Marinella e, se questo lo vediamo anche come costa o mare, abbiamo uno spazio enorme per programmare una riqualificazione di livello molto interessante e con potenzialità uniche. Condivide questa visione e pensa sia possibile in tempo relativamente breve passare all’implementazione?
Il territorio deve essere valorizzato nel suo insieme. E’ un grave errore ragionare a compartimenti stagni quando si parla di marketing turistico.
Ritengo che per un’efficace azione di promozione, specie quella internazionale, occorra vedere il Borgo all’interno di un contesto ben più ampio, che coinvolga la Gallura e la Sardegna.
di Mario V. Corrias