di Mario V. Corrias – SPAM – Stop Plastica A Mare. Questo è il titolo del libro scritto da Filippo Solibello che portiamo all’attenzione dei nostri lettori. Il volume, per fortunata coincidenza, è uscito quasi in contemporanea al lancio del nostro appello per salvare i mari della Gallura: nei suoi contenuti abbiamo trovato un completo sostegno alle argomentazioni di fondo da noi portate, e tutta una serie di valide indicazioni utili a chiarire le idee sull’argomento in questione.
Filippo Solibello è una nota voce di Rai Radio2 – per la quale conduce il programma Caterpillar – e da anni è impegnato nella lotta per il salvataggio del pianeta Terra dalla sua più grossa minaccia: l’uomo. E questo suo ultimo libro ha proprio il ritmo di una trasmissione radiofonica: veloce, piacevolmente spigliato e sempre molto acuto nelle considerazioni. Portandoci quasi per mano, Solibello condivide con noi 30 giorni di viaggio nel mondo della plastica, tanti quanti sono i capitoli nei quali ha suddiviso il suo libro, invitando “a mettere in fila quei piccoli gesti quotidiani che possono cambiare il futuro del nostro pianeta”.
Ma lasciamo che sia l’autore di SPAM a raccontare come ha iniziato a lavorare al libro stesso:
“È stata un fulmine a ciel sereno, quella telefonata. Un improbabile Cavalluccio Parlante mi ha chiesto di aiutarlo a ripulire il mare dalla plastica. E da quando c’è la plastica in mare? Ma poi, cosa posso fare io, umile conduttore radiofonico, per giunta abitante a Milano? Beh, in realtà molto più di quanto pensassi. Da quando ho accettato la sfida, ho conosciuto ricercatori, politici e attivisti di tutto il mondo che si stanno mobilitando per combattere questa emergenza e grazie a loro ho scoperto un sacco di cose. Prima di tutto che l’Italia, con i suoi acquari, le sue aziende e le sue leggi, su questo tema è all’avanguardia. Che esistono avventurieri, canzoni, opere d’arte e iniziative di ogni genere legate alla plastica. Che ci sono moltissime aziende, grandi e piccole, che stanno facendo la loro parte per rendere più sostenibile il consumo di plastica. E che ognuno di noi, se vuole, può fare la differenza. Se volete saperne di più, vi invito a seguirmi in questo folle viaggio”.
Riportiamo alcuni brani tratti dal volume, che ci sembrano utili per capire di più e meglio il percorso di Solibello:
“Ma cosa posso fare? Eliminare la plastica dalla mia vita? Guardo i sacchetti dei miei rifiuti, in particolare quello della plastica, carico di ogni tipo di involucro, imballaggio, vassoio, vasetti di yogurt, bottiglie dell’acqua, confezioni di pomodori, pere e cereali, una scatola dell’auricolare del telefono, piatti e bicchieri usati la sera prima per una pizzata, un flacone di shampoo, uno di sapone e uno di detersivo. Ed è solo la plastica di due giorni. Due giorni, non due anni. Se non ci pensiamo, se non ci fermiamo un attimo a riflettere, non ce ne accorgiamo, ma ormai noi “siamo” plastica. La plastica è in ogni cosa che facciamo, in ogni azione che compiamo, in tutto quello che compriamo, sui mezzi che usiamo e negli strumenti con cui lavoriamo. Nessun materiale permea le nostre vite più della plastica. Che poi è una cosa miracolosa, fantastica, ha risolto milioni di problemi negli ultimi sessant’anni, ha cambiato in meglio le nostre esistenze. Io adoro la plastica! Non potrei lavorare, viaggiare, fare sport, andare al cinema, non potrei vivere senza di lei. La sua riproducibilità, malleabilità, facilità di lavorazione e costo contenuto hanno fatto sì che si sia imposta come mai nessuna materia sia riuscita a fare prima nella storia dell’umanità”.
“È per questo che sono combattuto, dilaniato, sospeso. E lo dico ad alta voce: “Ma se fino a oggi tutta la mia esistenza è stata accompagnata, circondata, intrisa dalla plastica, come faccio a vivere senza?”. Una vita senza plastica sarebbe comoda, efficiente ed economica come quella che abbiamo vissuto finora? E siamo in grado di ottenerla senza per forza dover rimettere indietro le lancette dello sviluppo, della tecnologia, della modernità? Le uniche risposte che mi vengono in mente per ora sono: no, no e infine no. «Che dici? Rifletti! Il problema non è la plastica di per sé. Il problema nasce quando la plastica viene usata a sproposito, non viene smaltita correttamente, non viene riciclata, finisce nei mari e noi pesci la mangiamo o ci restiamo intrappolati!»
Ecco, ha detto le parole magiche. Smaltimento, riciclo. Come lo stolto del proverbio stavo guardando il bidone della spazzatura (il dito) e non il nostro modello di sviluppo (la luna). Forse è questa la meta finale dove vuole spingermi il Cavalluccio parlante”.
Tra studi e incontri, Filippo Solibello racconta le storie di chi prova a salvare il pianeta dei polimeri e ci indica che cosa, come lui, possiamo fare.
Ci è sembrato che presentarvi il libro fosse la cosa giusta da fare ed anche il momento ci è sembrato giusto, visti i numerosi messaggi pervenuti alla nostra redazione, il cui contenuto è sempre riconducibile alla domanda “cosa posso fare da solo”, e ai quali non siamo in grado di rispondere singolarmente.
Per chi sente la necessità, o meglio, il desiderio di rendersi disponibile, noi possiamo fare da tramite e favorire i contatti con le associazioni e i gruppi ambientalisti locali che hanno deciso di dar vita ad azioni concrete, come pure con le Organizzazioni Nazionali che hanno condiviso il nostro appello e che hanno assicurato il loro supporto.
Per semplificare il contatto con Controcampo utilizzare il seguente indirizzo e-mail:
salviamoilmare@controcampodaportorotondo.it
“SPAM – Stop Plastica a Mare”
di Filippo Solibello
Editore Mondadori, 216 pagine
Prezzo di copertina: 18 euro
In vendita in libreria e online su Mondadori store.
di Mario V. Corrias