di Mario V. Corrias – Siamo giunti al termine di un anno complicato e difficile per tutti alla cui conclusione, come sempre, non possiamo evitare di fare delle considerazioni per cercare di recuperarne quegli aspetti che ci consentiranno di proiettarci positivamente nel futuro.
La natura ci aiuta e ci dà un bellissimo esempio: guardiamo alla pianta del Corbezzolo che, in questa stagione, porta le sue bacche mature assieme ai fiori, annuncio dei frutti che verranno.
Per “Controcampo” il 2020 è stato un anno di “svolta”, per l’attenzione e lo spazio che sono stati dedicati all’Ambiente, alla Storia e all’Archeologia del Territorio. Abbiamo avuto modo di rilevare che il giornale ha catturato l’attenzione di oltre 1000 nuovi lettori, i quali seguono con sistematicità (anche dall’estero) quanto i nostri collaboratori scrivono sulle nostre pagine.
È giusto un anno fa che – condividendo gli spunti e le provocazioni del Prof. Carlo Marcetti, profondo ed innamorato conoscitore del territorio – abbiamo deciso di portare il nostro contributo mettendo in evidenza in particolare le valenze del centro/nord Sardegna, che sono di una ricchezza inimmaginabile.
Era, ed è, nostro desiderio richiamare su tutti questi luoghi l’attenzione sia dei sardi che quella dei possibili visitatori, e di quanti vengono qui attratti dall’eccezionale bellezza delle coste e del mare, senza sapere che esiste un entroterra ancora più ricco ed importante per storia e cultura.
Ai non pochi lettori che ci hanno “pregato” di dare un maggiore risalto a Porto Rotondo, ricordiamo il grande spazio dedicato all’esame del Puc di Olbia (quattro attenti e puntuali articoli dell’architetto/urbanista Daniele Rallo), e i numerosi articoli scritti in oltre cinque anni con attenzioni sempre rivolte al futuro del Borgo.
L’impegno a scrivere di Porto Rotondo è vivo e lo sarà sempre in presenza di novità di un certo rilievo.
Non riteniamo che possa essere di grande interesse sottolineare i piccoli fatti di vita condominiale che si ripetono nel tempo ad opera di una struttura “ingessata”, che risponde ad una gestione autoreferenziale e con evidenti difficoltà a proiettarsi nel futuro, salvo l’invocare una modifica dello Statuto che rincorre da circa cinque anni.
Ma chi ama questo luogo non deve aver timori. Porto Rotondo – se i consorziati sapranno adoperarsi fattivamente – resisterà e conserverà la sua bellezza.
Il mare, le spiagge e la sua natura erano splendide cinquant’anni fa e, nonostante le violenze subite, sono ancora uniche e ricche di fascino. Non è solo un augurio: c’è anche la una profonda convinzione che lo accompagna.
Un antico detto orientale suggerisce: “Ti preoccupi troppo per ciò che sarà. Ma ieri è storia, domani è un mistero, e l’oggi… è un dono”. Non lasciamolo sfuggire.
Con queste briciole di saggezza (ed i fiori del corbezzolo della foto di apertura), l’augurio più grande per voi e per i vostri cari di un
2021
ricco di serenità e salute e, come diciamo in Sardegna,